Le pavimentazioni in calcestruzzo drenante, come si intuisce dal nome, presentano una struttura porosa che contiene molti vuoti consentendo un facile scorrimento di acqua e aria al suo interno. Ciò si ottiene grazie alla totale (o quasi) assenza di sabbia nella miscela.

Questa particolare struttura, se da un lato riduce la resistenza meccanica rispetto alle miscele cementizie convenzionali (garantendo comunque una sufficiente resistenza per molte applicazioni nel campo delle pavimentazioni stradali e pedonali), presenta svariati vantaggi dal punto di vista della sostenibilità.

In particolare la colorazione chiara del materiale, unitamente all’elevata porosità della miscela, determinano una minore fonte di assorbimento termico rispetto ai conglomerati bituminosi, garantendo così il mantenimento di temperature contenute delle superfici esposte al sole, un più rapido dissipamento della temperatura con conseguente mitigazione dell’effetto isola di calore.

Inoltre, intercettando l’acqua superficiale e permettendo che si infiltri nel terreno, il calcestruzzo drenante determina un effetto di mitigazione idrogeologica in quanto favorisce il reintegro dell’acqua di falda riducendo contemporaneamente l’afflusso della stessa sulle pavimentazioni stradali e pedonali, costituendo, così, una valida alternativa a complessi sistemi di drenaggio e aree di ritenzione idrica per limitare il ruscellamento di acque piovane. Eliminando l’esigenza di vasche di accumulo, pozzetti e di altri dispositivi per la presa e lo smaltimento dell’acqua piovana si determina anche una riduzione dei costi generali di progetto accentuata dal fatto che il calcestruzzo drenante, nelle applicazioni più comuni, ha una vita utile di 20-40 anni richiedendo poca o nessuna manutenzione.

Insomma il calcestruzzo drenante offre svariati vantaggi economici ed è ancora più green delle pavimentazioni architettoniche (anche se non proprio esteticamente confrontabile!) tanto che il suo impiego è incoraggiato e riconosciuto valido dall’ente per la salvaguardia dell’ambiente (Environmental Protection Agency – EPA) degli Stati Uniti che gli ha attribuito il titolo di “best practice” nella gestione dell’acqua piovana (BMP).

Sempre negli Stati Uniti il Green Building Council Leadership in Energy & Environmental Design ha attribuito la certificazione LEED 6.1 alle opere realizzate mediante l’utilizzo del calcestruzzo drenante riconoscendo inoltre ulteriori requisiti legati ai benefici ambientali che ne conseguono, come ad esempio:

  • La riduzione degli effetti dell’isola di calore (certificazione LEED 7.1)
  • La capacità di consentire un riciclo delle acque (certificazione LEED 4 per le risorse)
  • Il fatto che per la sua realizzazione non richiede l’impiego di materiali con particolari caratteristiche fisico-meccaniche, ma possono essere usati quelli locali (certificazione LEED 5 per materiali e risorse).
  • Il calcestruzzo drenante risulta quindi un’ottima opzione quando si è alla ricerca di una soluzione naturale ed economica, soprattutto nel momento in cui ci si trovi ad operare in aree soggette a vincolo idrogeologico, sulle quali è possibile realizzare solo pavimentazioni ad alto potere drenante. Tra l’altro anche dal punto di vista estetico è gradevole e si può scegliere in diverse tonalità di colore armonizzandolo con il contesto.

E allora? Pavimentiamo in calcestruzzo della Ditta Emil Pav S.r.l.!

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